spot_imgspot_img

Fascite plantare: cause, sintomi e cura con le onde d’urto

La fascite plantare è un’infiammazione della fascia plantare, struttura che si origina dal calcagno fino a raggiungere le dita del piede, che ha il compito di sostenere la volta plantare. L’eziologia delle fasciti è multifattoriale: microtraumatica, posturale; possono essere associate a presenza di spina calcaneare. La diagnosi è clinica ed integrata dall’esame radiologico.

Le cause della fascite plantare

Il processo infiammatorio del “legamento arcuato”, noto anche come aponeurosi plantare, è uno dei più difficili contro cui combattere. L’infiammazione avviene spesso al livello dell’inserzione calcaneare. A volte si estende verso le dita del piede.

Sono tante le cause che possono condurre alla fascite plantare, come modificazioni degenerative del legamento arcuato, dovute a microtraumi ripetuti, che ovviamente portano a un’infiammazione dell’osso, che è definita periostite.

Ovviamente, un’altra delle cause è la sollecitazioni della fascia plantare. Per tale motivo, la patologia colpisce gli sportivi, in particolare i maratoneti, i giocatori di basket, i calciatori, così come atleti che sottopongono gli arti inferiori a costante sollecitazione.

I sintomi della fascite plantare

La fascite plantare si manifesta con graduale inizio del dolore all’interno del tallone, che provoca una deambulazione alterata, in cui si poggia prevalentemente l’avampiede. In caso di rottura della fascia plantare si avverte un dolore acuto, “a strappo”, e non si riesce più a camminare. La sintomatologia dolorosa è molto caratteristica: al risveglio si avverte un dolore fortissimo ed è quasi impossibile muoversi; solo dopo aver camminato, anche per poco, si avverte un miglioramento.

Percorso di cura conservativo

Grande parte dei pazienti affetti da questa patologia ottengono una guarigione completa grazie ad un trattamento conservativo quale:

– Terapia fisica (ipertermia, ultrasuoni)

– Terapia farmacologica anti-infiammatoria

– Taping funzionali

– Infiltrazioni corticosteroidee

– Plantari con scarico elettivo

– Esercizi di stretching della fascia plantare

La terapia con le onde d’urto

Le onde d’urto (extracorporeal shock wave therapy) sono impulsi acustici ad alta energia caratterizzati da una elevata pressione (>500 bar) in breve durata (un miliardesimo di secondo).

Meccanismi d’azione:

  1. Effetto diretto sulla zona da trattare, e fenomeni riflessi nei passaggi miotendinei con rilascio di endorfine ed inibizione dei recettori del dolore
  2. Effetto di cavitazione causato dalla brusca pressione negativa.
  3. Effetti post terapia: immediatamente dopo la terapia (4-5 ore) si assiste ad una diminuzione del dolore. Fra la 6° e la 24° ora il dolore può riacutizzarsi come nelle ore precedenti alla terapia (per aumento iperemia). Dopo 48 ore vi è una significativa diminuzione del dolore.

Sono necessarie dai 3 ai 5 trattamenti con incidenza settimanale a seconda della patologia.

Indicazioni terapeutiche:

  • Tendinopatie dei tessuti molli
  • Tendinopatia calcifica di spalla
  • Epicondilite laterale di gomito
  • Tendinite trocanterica
  • Tendinite della zampa d’oca
  • Tendinite post-traumatica di ginocchio
  • Tendinite del rotuleo
  • Tendinopatia calcifica del tendine d’Achille
  • Fascite plantare con sperone calcaneale
  • Patologie dei tessuti molli:
  • Rigidità articolare spalla/gomito/anca/ginocchio
  • Calcificazione e ossificazione
  • Miositi ossificanti
  • Tessuti ossei
  • Ritardi di consolidamento/pseudoartrosi
  • Fratture da stress

Le controindicazioni:

  • malattie della coagulazione del sangue
  • infezione acuta dei tessuti molli e ossei
  • malattie primarie perniciose
  • epifisiolisi nel punto focale
  • gravidanza
  • pazienti con pacemaker
  • tessuto polmonare nel punto focale
  • cervello, midollo spinale, grandi nervi nel punto focale (neurocranio,  colonna vertebrale, costole)
spot_imgspot_img

Potrebbe interessarti anche...

Ultimi Articoli Inseriti