Il legamento crociato anteriore è alla base della stabilità del ginocchio e la sua rottura è frequente soprattutto in coloro che esercitano attività sportiva. La tecnica per la ricostruzione ha fatto passi da giganti ed è sempre meno invasiva risparmiando così dolore al paziente, ma, nonostante questo, la fase post operatoria, ovvero riabilitativa, ha comunque dei tempi di recupero abbastanza lunghi e solo dopo mesi è possibile tornare all’attività agonistica. Cosa succede dopo il trauma?
In seguito all’evento traumatico è necessario, dopo aver fatto decongestionare l’articolazione, procedere ad effettuare alcuni esercizi volti a mantenere un buon tono muscolare e quindi facilitare la fase post operatoria.
Cosa succede dopo l’intervento?
In seguito alla ricostruzione del legamento crociato anteriore (LCA) è necessario mettere in atto un protocollo di riabilitazione al fine di recuperare in pieno la funzionalità dell’arto. E’ bene premettere fin da subito che la prassi indicata è un percorso generale che poi deve essere adattato al singolo paziente e quindi vi possono essere lievi variazioni in base alla risposta del paziente ai trattamenti.
Quando è possibile ricominciare a muoversi?
In seguito all’intervento il paziente dovrà indossare il tutore per i primi 15 giorni e ciò limita i movimenti. Il giorno seguente viene rimosso il drenaggio e con l’assistenza iniziale del fisioterapista potrà fare i primi passi con l’ausilio di stampelle o bastoni canadesi. Sempre dal secondo giorno è possibile eseguire dei massaggi linfodrenanti che aiutano a smaltire i liquidi in eccesso, limitano il gonfiore dell’arto e migliorano la circolazione linfatica e sanguigna.
Per il primo periodo saranno eseguiti solo esercizi per il mantenimento del tono muscolare, ovvero esercizi di contrazione del quadricipite, esercizi di flesso estensione del ginocchio ed elevazione dell’arto. Questi esercizi possono essere affiancati dall’elettrostimolazione a bassa frequenza che aiuta a mantenere il tono muscolare e anche ad assorbire meglio i principi attivi di medicinali ad uso topico. Anche con il ritorno a casa si dovrà camminare con le stampelle facendo attenzione comunque a compiere solo pochi passi.
In questa fase è importante anche la crioterapia o banalmente usare del ghiaccio per aiutare a decongestionare e alleviare il dolore.
Qual è la tappa successiva?
Solitamente dopo i primi 15 giorni si deve andare a visita, durante la stessa il medico controlla l’andamento della fase post operatoria ed elimina i punti di sutura, a questo punto se tutto procede bene, viene eliminato anche il tutore (se il controllo del quadricipide non è ottimale il tutore non viene eliminato) ed inizia la vera e propria fase riabilitativa. Anche questa fase è però abbastanza limitante perché almeno una stampella deve essere portata per il primo mese e quindi per le successive due settimane. In questa fase inizia anche la fisioterapia assistita per il recupero del funzionamento dell’arto e il rafforzamento muscolare vero e proprio. Anche in questa fase è importante l’uso del ghiaccio.
Quando c’è il recupero pieno?
Dopo un mese si può dire che tutto comincerà a tornare alla normalità, è in questa fase che sarà possibile ricominciare ad avere un’attività fisica praticamente completa e sarà possibile, anzi consigliato, iniziare ad usare un cyclette, da preferire alla bici normale perché qui si può impostare la resistenza e non vi sono le classiche disconnessioni del manto stradale che possono disturbare. Consigliato anche l’uso del tapis roulant, la deambulazione ad occhi chiusi. In questa fase si può iniziare anche a svolgere nuoto, evitando lo stile rana che mette più alla prova il ginocchio e infine si può svolgere ginnastica.
Quando è possibile ritornare all’attività sportiva?
Dal quarto mese invece è possibile iniziare a svolgere attività atletica e dal sesto mese se tutto procede in modo ordinario e quindi senza l’insorgere di diverse problematiche, si potrà riprendere l’allenamento cardiovascolare e l’attività sportiva piena. Sempre dal sesto mese sarà possibile ricominciare a guidare.
Questa la procedura in linea di massima ma il singolo percorso deve essere stabilito dal paziente e dal fisioterapista che deve valutare i progressi tenendo in considerazione anche i risultati delle visite periodiche dal medico.