Può capitare, purtroppo, che nel corso della vita, forti traumi, alterazioni strutturali congenite, artriti infiammatorie oppure osteoartrosi idiopatica (la più frequente), possano causare invalidità o zoppia con la progressiva alterazione morfofunzionale del ginocchio. È in questi casi più gravi che si consiglia di sottoporre il paziente ad un intervento di protesi al ginocchio.
I casi citati, ripetiamo, sono i più gravi e per giungere alla decisione di una protesizzazione è perché il paziente presenta malessere e dolore che non gli consentono più una vita normale e regolare, calcolando che nella maggior parte dei casi le varie motivazioni prima elencate, consumano la cartilagine procurando effettivamente forti dolori nonché una limitata funzionalità del ginocchio.
Dopo la protesi si riacquista la funzionalità del ginocchio e dell’arto?
La risposta è sì. Importante e fondamentale è la riabilitazione post – operatoria che ha come scopo il recupero della funzionalità non solo dell’articolazione sostituita ma anche della forza scheletrica e muscolare dell’intera gamba con la coordinazione del cammino, specie se l’arto era molto compromesso prima dell’intervento.
Partiamo con lo specificare che la protesizzazione può essere totale oppure mono compartimentale, ossia effettuata solo nella parte laterale o mediale. Ciò significa che la riabilitazione sarà leggermente diversa anche in base al tipo di protesi che si è ricevuta.
La riabilitazione dopo la protesi del ginocchio avviene sì, con un programma generico ma che, naturalmente, andrà personalizzato in base alla persona, all’intervento, all’età ed alle condizioni generali di salute nonché sociali del paziente.
Il programma riabilitativo diverrà quindi un piano individuale sia per il quando cominciare sia per il come proseguire. Generalmente comincia entro le 48 ore dall’intervento, dopo una attenta valutazione specialistica del fisiatra.
Come prosegue e in cosa consiste la riabilitazione fisica?
Bene, a questo punto in base a quanto già abbiamo spiegato, gli specialisti programmeranno una serie di esercizi di mobilizzazione e rinforzo muscolare, training deambulatorio spesso aiutati da deambulatori o bastoni canadesi e training nell’esecuzione delle scale. Specifichiamo che quando si parla di training, ci si riferisce ad una serie di esercizi volti all’allenamento specifico di una parte del corpo ed in questo caso si parla dell’arto operato.
Fino a quando il paziente è sotto la supervisione medica nell’ambito ospedaliero, sarà affiancato negli orari stabiliti dallo specialista che lo aiuterà a svolgere tutta la serie di esercizi prescritti per la sua riabilitazione e che, tante volte, può anche introdurre (se le condizioni sono favorevoli, naturalmente) l’utilizzo di macchine apposite per la flesso-estensione passiva del ginocchio operato ed in cui è stata inserita la protesi, sia totale che parziale.
Quanto tempo dura la riabilitazione al ginocchio?
La riabilitazione, ovviamente, durerà un bel po’ e proseguirà anche a domicilio o in un centro specializzato che potrebbe essere indicato dalla struttura ospedaliera stessa e lì continuerà il programma riabilitativo che sarà mirato ed efficace, soprattutto se la struttura prevede una riabilitazione di più ore e più momenti nell’arco della giornata.
E’ importante che il paziente si affidi totalmente alle prescrizioni dello specialista ed è fondamentale che non carichi sull’arto operato prima del tempo, perché questa fase, generalmente detta di deambulazione, inizierà solo dopo la riabilitazione e nel momento preciso che sarà indicato dal medico e dal fisioterapista in base alle condizioni generali e di recupero post-operatorio.
La demabulazione, infatti, avverrà solo su stretto controllo medico e, soprattutto nei casi più gravi, solo con il supporto e l’aiuto di un deambulatore, dove il paziente potrà appoggiarsi tenendosi con le mani lateralmente per evitare eventuali cadute che, in soggetti più a rischio come gli anziani, potrebbero rivelarsi poi pericolosissime.
A cosa prestare attenzione
Il paziente in fase di riabilitazione post-operatoria di protesi di ginocchio dovrà avere la pazienza di non forzare mai i tempi prestabiliti, attenersi a quanto gli viene indicato dal medico, continuare la profilassi antitromboembolica e, cosa fondamentale, non deve trascurare dolori anomali, rialzi termici o versamenti articolari di cui dovrà subito informare il medico sia se dovessero capitare quando è ancora in fase di ricovero, sia se è già stato dimesso ed è a casa o in una struttura di riabilitazione.
La protesi del ginocchio è oggi un intervento ordinario, ma comunque abbastanza invasivo che richiede attenzione dell’equipe medica chirurgica nonché del fisioterapista per l’importantissima fase di recupero dell’arto e riabilitazione finale.