Il menisco è una struttura fibrocartilaginea e fin da subito occorre dire che parlare al singolare può essere considerato errato perché all’interno di ogni ginocchio noi abbiamo ben due menischi, uno interno o mediale ed uno laterale o esterno. Essi si trovano nel ginocchio e precisamente tra il femore, ovvero l’osso della coscia che si collega al bacino, e la tibia che è l’osso principale che collega con il piede.
Le funzioni del menisco sono tante e tutte molto importanti, basta pensare che le nostre gambe possono essere considerate delle colonne e che il nodo centrale di esse è rappresentato dall’articolazione del ginocchio che permette i movimenti e di restare in equilibrio, vediamo però quali sono esattamente le funzioni:
- in primo luogo fungono da cuscinetti e quindi attutiscono i traumi che possono verificarsi al livello del ginocchio;
- distribuiscono il carico sul ginocchio e ciò contribuisce a dare stabilità alla persona;
- proteggono la cartilagine articolare.
Essendo una struttura comunque sottoposta a molte sollecitazioni vi è il rischio di una lesione, la stessa può essere causata da vari tipi di problemi:
1) malformazioni congenite come il menisco discoide;
2) distorsione del ginocchio;
3) iperflessione del ginocchio;
4) degenerazione cartilaginea;
5) lesioni legamentose concomitanti come nel caso in cui ci sia lesione del legamento crociato anteriore e questo con il tempo porti ad una degenerazione della cartilagine del menisco.
La lesione, inoltre, può essere asintomatica e in questo caso il paziente potrebbe accorgersi del problema solo in seguito ad esame di risonanza magnetica eseguito magari in modo occasionale o per altri motivi. Quando la lesione è asintomatica può anche non essere effettuato alcun trattamento.
In caso di lesione meniscale sintomatica, quali sono i segni da tenere in considerazione?
Nel caso in cui la lesione sia sintomatica, si può verificare dolore soprattutto in caso di flessione o di estensione, idrarto ovvero acqua del ginocchio che si manifesta con gonfiore, cedimento del ginocchio e quindi incapacità di sostenere il peso corporeo, blocco articolare, ovvero incapacità di flettere l’arto in modo completo.
Questi sono i principali sintomi, ma quanti tipi di lesione meniscale esistono e quale il relativo trattamento?
Qui è bene fare delle distinzioni perché non tutte le lesioni meniscali possono essere trattate allo stesso modo:
- Lesioni meniscali degenerative: esso sono dovute alla consumazione della cartilagine dovuta soprattutto all’età, come ad esempio nel caso di artrosi. Questo tipo di lesioni solo raramente può essere trattata con un intervento di tipo chirurgico.
- Fratture meniscali: esse sono causate da traumi e devono essere trattate con intervento di tipo chirurgico.
In cosa consiste l’intervento di tipo chirurgico?
In caso di lesione meniscale che necessita di un trattamento chirurgico possiamo avere due possibili scelte:
Meniscectomia artroscopica. Si tratta di un intervento che è possibile classificare tra quelli mini invasivi, infatti, attraverso due piccole incisioni vengono inseriti nel ginocchio una telecamera che invia informazioni alla equipe per poter operare in modo millimetrico e sempre attraverso queste piccole incisioni, vengono inseriti anche gli strumenti per poter operare, con questa tecnica viene asportata la porzione lesionata che causa dolore. L’asportazione deve essere bilanciata, quindi non si può eliminare esclusivamente la zona lesionata occorre pulire in modo da avere un residuo di menisco equilibrato e che eviti nuove fratture.
Con che tipo di anestesia si pratica questo intervento?
La meniscectomia artroscopica si può effettuare con due tipi di anestesia, in base alle condizioni del paziente e alle valutazioni del medico, si può operare con anestesia locale, ovvero con iniezione di anestetico direttamente nel ginocchio, o con anestesia spinale, iniezione nella colonna vertebrale con effetto su entrambi gli arti inferiori.
In seguito a questo tipo di intervento la fase post operatoria è solitamente molto serena perché il paziente viene dimesso lo stesso giorno dell’intervento e può iniziare fin da subito ad eseguire dei movimenti, caricare peso sul ginocchio, eseguire esercizi di flessoestensione. Le stampelle sono consigliate solo per i primi giorni.
Suture meniscali. Si tratta anche in questo caso di un intervento mini invasivo e, a differenza del primo, tende a conservare il tessuto meniscale, infatti lo stesso viene suturato, con fili solitamente riassorbibili, anche in questo caso si agisce in artroscopia. Nel caso in cui la lesione riguardi il tratto intermedio o del corno anteriore per agire con la sutura occorre praticare più incisioni rispetto alla tecnica base vista prima, in particolare occorre un’ incisione di 4 cm sulla faccia interna o esterna del ginocchio.
Con quale anestesia si pratica?
In questo caso si può operare con anestesia spinale, ma in alcuni casi può essere richiesta anche la generale.
Quali i tempi di recupero?
In questo caso i tempi sono più lunghi e in un primo periodo viene solitamente applicato un tutore che per le prime tre settimane è bloccato in modo che la flessione non possa superare i 20° e per le successive tre settimane la flessione può arrivare fino a 90° e con un carico parziale. Dopo questo periodo di durata totale di sei settimane il tutore va tolto e il carico può essere totale.
La sutura meniscale può essere praticata a tutti i pazienti?
Questo tipo di intervento è consigliato soprattutto in giovane età. Entrambi i tipi di interventi hanno durata breve.