Il legamento crociato anteriore e il legamento crociato posteriore uniscono il femore con la tibia. I legamenti crociati controllano i movimenti di traslazione antero-posteriore tra il femore e la tibia. Il legamento crociato anteriore (LCA) impedisce lo scivolamento in avanti della tibia rispetto al femore, mentre il legamento crociato posteriore (LCP) lo scivolamento indietro. Il LCA controlla anche la rotazione del ginocchio ed impedisce la sua sublussazione nei movimenti di rotazione della gamba.
La lesione del legamento crociato anteriore avviene quando il ginocchio viene forzato in rotazione od in iperestensione. La maggior parte delle lesioni è legata all’attività sportiva.
- Avverte uno schiocco (crac) quando il legamento si rompe;
- Avverte dolore e deve abbandonare l’attività;
- Sviluppa una tumefazione entro poche ore dovuto al sanguinamento all’interno del ginocchio (può anche non essere presente);
- Sente il ginocchio instabile.
Fase cronica
I sintomi della fase cronica sono: dolore, gonfiore e cedimento. Il dolore e il gonfiore solitamente si risolvono dopo due-quattro settimane, ma può persistere l’instabilità. All’inizio, i sintomi possono essere avvertiti soltanto praticando attività sportiva ma in seguito si possono manifestare anche nelle attività quotidiane.
L’instabilità cronica può portare all’insorgenza di lesioni della cartilagine articolare ed all’instaurarsi precoce di artrosi per i movimenti anormali tra femore e tibia.
Una lesione del legamento crociato anteriore può guarire?
Il LCA è dotato di una scarsa vascolarizzazione che ne impedisce la guarigione in caso di rottura. L’unica possibilità terapeutica è rappresentata quindi, in questo caso, dalla sua ricostruzione.
Perché dovrei sottopormi ad un intervento chirurgico per ricostruire il legamento crociato anteriore?
La ricostruzione del legamento crociato anteriore è necessaria se si è fisicamente attivi e soprattutto se si praticano sport di contatto e che prevedono la rotazione del ginocchio come pallacanestro, pallavolo, rugby, calcetto e calcio. Se si praticano tali sport solo il 10% dei pazienti con una lesione del legamento crociato anteriore riesce a riprendere senza sottoporsi all’intervento.
Alcuni pazienti possono usare un tutore, modificando però la loro attività e abbandonando lo sport. La soluzione migliore per i soggetti che praticano attività sportiva è l’intervento chirurgico per prevenire episodi di cedimento dovuti alla lesione dell’LCA. Con i successivi episodi di cedimento, c’è il rischio di ulteriori danni sia al menisco che alla cartilagine articolare.
L’LCA può essere ricostruito con ottimi risultati, ma la prognosi a lungo termine dipende anche dalle lesioni meniscali e cartilaginee.
L’obiettivo dell’intervento chirurgico è stabilizzare il ginocchio e prevenire altri danni al menisco e alla cartilagine.
Ho bisogno dell’intervento chirurgico se non pratico sport di contatto?
Non sempre; l’LCA è coinvolto solo nei movimenti di rotazione. A volte la sensazione di cedimento può essere dovuta alla lesione meniscale, che può venire trattata con un intervento chirurgico più semplice. Chi pratica sport a livello amatoriale ed ha un’età più avanzata può anche evitare l’intervento chirurgico modificando le proprie attività ed utilizzando un tutore.
Ogni intervento chirurgico comporta dei rischi, quindi chi riesce ad evitare i movimenti di rotazione, può fare a meno della chirurgia e avere un ginocchio ben funzionante.
Cosa dovrei fare se ho subito una lesione dell’LCA e voglio continuare con gli sport da contatto?
Continuando l’attività sportiva probabilmente si verificheranno episodi di cedimento con dolore e tumefazione. Chi vuole continuare a praticare gli sport da contatto deve sottoporsi all’intervento chirurgico.
Come si può essere sicuri che l’ LCA è completamente rotto?
Non importa se l’LCA è completamente o solo parzialmente rotto; se il ginocchio è lasso, e ciò può essere misurato con l’esame clinico, l’LCA non è più capace di proteggere il ginocchio dai movimenti di rotazione.
L’RMN può determinare se il legamento è completamente rotto, ma non può differenziare il grado di lassità e non è indispensabile nella maggior parte dei casi per la diagnosi.
È possibile che altre strutture siano interessate oltre l’LCA?
Dopo il trauma iniziale, c’è un 50% di possibilità di danno al menisco. Nella fase acuta il menisco può essere riparato. Nella fase cronica la percentuale di danno meniscale sale al 75%, ed in genere la porzione danneggiata va rimossa.
Cosa accade all’articolazione se il menisco viene rimosso?
A lungo termine, la rimozione totale, o di parte del menisco, è associata ad un aumento dell’incidenza di osteoartrosi. In alcuni particolari tipi di lesione tuttavia il menisco può essere riparato o sostituito.
Quando posso riprendere a camminare dopo l’intervento?
Il giorno dopo l’intervento con le stampelle che vanno usate per le prime 4 settimane.
Quanto è mediamente il tempo di ripresa per l’attività sportiva dopo l’intervento?
Dai 4 ai 6 mesi; a volte può essere necessario anche un anno per la completa ripresa.
Quanto tempo è necessario per tornare al proprio lavoro?
Dipende dal tipo di lavoro svolto; se il lavoro comporta un’attività fisica assimilabile all’attività sportiva possono essere necessari 3-4 mesi; se il lavoro è di tipo sedentario si può riprendere in 3-4 settimane.
Quando si può riprendere a guidare l’automobile?
Tale attività può essere ripresa quando si è in grado di deambulare senza stampelle; in genere 4 settimane.
La fisioterapia riabilitativa è necessaria? È impegnativa?
Dopo l’intervento, è necessaria una corretta fisioterapia riabilitativa impostata in modo da evitare eccessive sollecitazioni al trapianto durante la fase di guarigione che possano condurre alla sua rottura od al suo allungamento. La fisioterapia è necessaria dalla prima fino a circa la dodicesima settimana dall’intervento. Lo scopo della fisioterapia è di ridurre il dolore e la tumefazione, riottenere l’escursione articolare e di aumentare il tono muscolare.
La terapia può essere modificata in base ai progressi individuali durante il periodo riabilitativo.
Le fasi del Programma di Riabilitazione prevedono:
- Fase post-operatoria immediata (0-3° settimana): Recupero escursione articolare – Controllo del quadricipite – Deambulazione.
- Fase post-operatoria intermedia (4°-8° settimana)Forza – Propriocezione – Normali Attività della Vita Quotidiana
- Fase funzionale (9°-24° settimana)Ripresa graduale dello sport
Quanto è il tempo di degenza in ospedale?
Il ricovero in ospedale è in genere di 2-3 giorni.
Il cedimento può causare dolore anche passata la fase acuta?
Si; può anche causare un danno ancora maggiore alla cartilagine delle superfici articolari ed ai menischi (portando in seguito ad osteoartrosi).
Quali sono le complicazioni potenziali nella ricostruzione dell’LCA?
Le complicanze per questo tipo di intervento, sono le stesse che per ogni altro tipo di intervento: infezioni e flebotrombosi profonda (occlusione di una vena). Le complicanze specifiche sono diminuzione dell’escursione articolare del ginocchio (artrofibrosi), dolore anteriore del ginocchio, dolore e tumefazione persistenti e lassità residua del legamento dovuta al fallimento dell’intervento. Una lesione nervosa o vascolare dopo questo tipo di intervento è estremamente rara.
Qual è il trapianto migliore tra semitendinoso e rotuleo?
La scelta tra i due trapianti non è fondamentale per il risultato dell’intervento.
Il risultato finale della ricostruzione dell’LCA dipende non tanto dal tipo di trapianto utilizzato, quanto piuttosto dalla tecnica chirurgica impiegata, dal tipo di fissazione e dalla riabilitazione post-operatoria.
Come viene effettuato l’intervento?
Dopo aver effettuato il prelievo del trapianto, la ricostruzione viene eseguita interamente sotto controllo artroscopico (tecnica chirurgica che permette di osservare l’articolazione del ginocchio attraverso piccole incisioni di circa 1 cm), in modo da ottenere un recupero funzionale più rapido ed un minor dolore post-operatorio. Il tendine viene fatto passare all’interno dell’articolazione attraverso due fori, uno sulla tibia (l’osso della gamba) e l’altro sul femore (l’osso della coscia) e viene generalmente fissato con mezzi di sintesi riassorbibili ed in alcuni casi metallici.
Trapianti artificiali?
In genere, non si utilizzano tale tipo di trapianti, per l’alta incidenza di fallimenti. I trapianti artificiali possono essere indicati in situazioni particolari, come le lesioni legamentose multiple o alcuni re-interventi.
E per quanto riguarda i trapianti da cadavere?
Sono trapianti appunto ottenuti da cadavere; in questo caso esiste, anche se minimo, il rischio di trasmissione di malattie infettive. Il trapianto impiega molto tempo per integrarsi nei tunnel ossei e spesso esita in un allargamento del tunnel.
I risultati a lungo termine presentano una più alta incidenza di fallimenti con questa metodica.
C’è bisogno di un altro intervento per rimuovere i mezzi di sintesi?
No, frequentemente i mezzi di sintesi utilizzati sono costruiti con un particolare materiale che viene completamente riassorbito ed anche quando si utilizzano mezzi di sintesi metallici non è necessario rimuoverli.
L’obiettivo principale dell’intervento è ridare stabilità al ginocchio.