L’artrosi è una affezione degenerativa che colpisce le articolazioni, si manifesta con i più svariati sintomi ed il trattamento può essere sia medico – fisioterapico che chirurgico. La patologia artrosica sembra originare da alterazioni del rivestimento cartilagineo delle articolazioni. Pertanto per prevenire e curare l’artrosi occorre conoscere bene sia il metabolismo che la struttura della cartilagine stessa, in modo da poter eseguire gli opportuni trattamenti. Tutto quello che c’è da sapere sulle lesioni della cartilagine articolare del ginocchio.
Lesioni della cartilagine articolare del ginocchio: le cause
La cartilagine è una variante del tessuto connettivo che riveste i capi articolari e svolge prevalentemente due funzioni: ammortizzare e permettere uno scorrimento agevole delle superfici. La cartilagine è molto resistente al carico ed è composta da tessuto cellulare le cui cellule si chiamano condrociti e una matrice molto resistente di collagene. I condrociti sono importanti perché producono la sostanza che forma il collagene.
Nel collagene ci sono numerose sostanze che lo specialista a volte prescrive per integrare il metabolismo della cartilagine stessa, come gli integratori cartilaginei, tra cui cartilagine di squalo, glucosamina, condroitina, ormai da tempo studiamo anche una dieta specifica per il paziente artrosico che offre grandi possibilità di miglioramento clinico.
Avendo poche capacità riparative, la cartilagine va incontro a degenerazione fino alla sostituzione di tessuto fibroso. Oggi le aziende studiano la possibilità di creare dei supporti di collagene ricchi di condrociti che per lunghi anni abbiamo utilizzato per i trapianti cartilaginei di piccole dimensioni, ma le tecniche si stanno evolvendo sempre di più.
Le lesioni della cartilagine articolare rappresentano un problema rilevante sia per il numero di soggetti interessati sia per l’età relativamente giovanile degli stessi. In letteratura vengono riportati dati intorno al 16 % di danni direttamente correlati a traumi, e 32% relativo al danno degenerativo artrosico.
Diagnosi
La diagnosi si esegue con la radiografia standard e con esami che evidenziano bene tutte le strutture come la TAC o ancor meglio la risonanza magnetica RMN, che oggi rappresenta l’esame migliore con maggiore appropriatezza per le lesioni del ginocchio e delle altre articolazioni.
Sintomatologia
I sintomi soggettivi sono rappresentati dai seguenti fattori:
- Rigidità articolare al risveglio
- Sensazione di debolezza articolare e tumefazione
- Difficoltà nel salire e scendere le scale
- Diminuzione della mobilità nel ginocchio ad esempio e difficoltà nel calzare le scarpe nella artrosi dell’anca
- Sensazione di calore e tumefazione dopo passeggiate
- Rumori di scrosci articolari
Tutti questi o alcuni possono essere sintomi di artrosi ed occorre rivolgersi allo specialista ortopedico per effettuare esami e una diagnosi precisa.
Trattamento conservativo e chirurgico
Quando è ancora possibile salvare il danno, si può intervenire con farmaci ed infiltrazioni di acido ialuronico, che è una sostanza presente nella matrice, oppure oggi si eseguono infiltrazioni nella articolazione di fattori di crescita piastrinici ricchi di precursori di cellule totipotenti staminali, che aiutano il metabolismo e certamente non fanno “ricrescere” tessuto sano, ma senz’altro migliorano il quadro metabolico locale stimolando reazioni positive.
È possibile trapiantare cellule di cartilagine oppure supporti per riparare piccoli danni. Nell’algoritmo della cura del danno cartilagineo, prima di arrivare ad una protesi, ci sono anche possibilità riparative del tessuto cartilagineo che ripara con tessuto fibroso, non molto resistente al carico, pertanto occorre selezionare ogni singolo caso per definire gli opportuni trattamenti.
L’intervento più utilizzato e più semplice è creare del sanguinamento dal tessuto osseo sottostante la cartilagine. Tale trattamento, ideato negli anni ’90 da Steadman, permette dopo adeguato periodo di scarico articolare, di formare una cicatrice fibrosa che in molti casi risolve il problema del dolore .
È indispensabile che il ginocchio sia in asse corretto altrimenti occorre ripristinare prima il corretto asse meccanico. Tale procedura permette a volte di ritardare un intervento più impegnativo come una protesi soprattutto nei pazienti giovani. Quando invece il danno è maggiore occorre eseguire altre terapie.